Giovanni Verga

Uno dei più grandi romanzieri europei e il più grande che abbia avuto l’Italia, dopo Manzoni. In una prosa scarna, serrata, incisiva ritrasse la realtà della vita con un’evidenza straordinaria. A ventuno anni ha scritto
«I Carbonari della montagna» nel periodo storico dei moti per l’Unità italiana.

Verga Giovanni (1840-1922)

A contatto col mondo letterario e galante pubblicò «Una Peccatrice» e la popolarissima «Storia di una capinera».

Poi «Eva», «Tigre reale», «Eros»: tutti con elementi di frivolezza, civetteria, sensualità, gelosia, capriccio, avventura.

E poi «Nedda», «Il marito di Elena», «Vita dei campi», «Novelle rusticane», ecc. Quindi i due capolavori « I Malavoglia» e «Maestro Don Gesualdo».

Nella opera del Verga la gente dei campi e delle marine agiscono animate negli affetti familiari. Celebre la novella «La cavalleria rusticana».

Ebbe meritate onoranze nel suo ottantesimo anno.

Massimo esponente del verismo.

Alla fase tardo drammatica appartengono i romanzi: "Una peccatrice" – "Eva" – "Storia di una Capinera" – "Eros".

La svolta veristica inizia con l’ambientazione siciliana di "Nedda"e continuò con "Vita dei Campi".

Con il romanzo I Malavoglia inizia il ciclo dei vinti.

2° romanzo Mastro don Gesualdo.

E’ questo il Nucleo della grande narrativa verghiana.

Una rivisitazione del mondo siciliano condotta con "impersonalità" e insieme con profonda pietà per il destino storico dei poveri, espresso in una scrittura sobria e intensa una "parlata" che introduce all’interno della lingua e i ritmi del dialetto siciliano.

Altre opere: Le Novelle – Per le vie – Arce.
I drammi: Cavalleria Rusticana – In portineria – Dal tuo al mio.

Enciclopedia di Catania – Tringale Editore – Cronache parlamentari siciliane