La prima edizione del Festival Internazionale degli Aquiloni “Emozioni a naso in su”, ha stupito il già affezionato pubblico, con una spettacolare conclusione. La location sanvitese si è confermata come teatro perfetto per ospitare il festival, soddisfacendo la scommessa della Trapani Eventi. La società ha fortemente voluto e magistralmente organizzato la kermesse, grazie anche alla consulenza di Artevento di Claudio Capelli, organizzatore dell’ormai famoso Festival Internazionale dell’Aquilone di Cervia giunto quest’anno alla 29° edizione.
Non solo il cielo, ma persino le cristalline acque del golfo hanno accolto le straordinarie performance dei 50 artisti del vento, provenienti da 17 paesi del mondo. Hanno fatto da cornice giardini di bandiere ed installazioni eoliche che hanno sorpreso un pubblico multietnico. Dai giganti e super tecnologici aquiloni soft di Peter Lynn dalla Nuova Zelanda e di Marco Casadio dalla Francia alle raffinate opere d’arte in carta e bambu’ di Anna Rubin dall’Austria e di Alessia Marrocu dalla Sardegna, si sono susseguite come in una fantasmagorica performance della creatività aquilonistica. Fra i prestigiosi ospiti del Festival i Giapponesi Makoto Ohye e Mikio Toki con i tradizionali edo in carta washi, rappresentanti gli idoli della tradizione del Sol Levante, l’indiano Stafford Wallace maestro del combattimento di aquiloni, l’australiano Michael Alvares, geniale costruttore di aquiloni cellulari come pure il nuovo zelandese Phil McConnachie, gli americani George Peters e Melanie Walkers con i loro fantastici animali multicolore ed i connazionali Tim Elverston e Ruth Witing, abili piloti di aquiloni spaziali, e poi ancora il canadese Robert Trepanier, i tedeschi Roland Kraft, Kisa ed Anke Sauer con i loro aquiloni dipinti ed il francese Ramlal Tien, che ha riempito delle sue bianche “sentinelle” il cielo sopra il golfo. Tra i grandi il sommo Ray Bethell, il quale con la sua grande vitalità e simpatia nel destreggiare tre aquiloni contemporaneamente ha inoltre arricchito il festival del senso di unione e sportività.
Assolutamente suggestivo il volo notturno: tutti gli aquiloni del festival si sono alzati in volo per un ora illuminati da riflettori distribuiti sulla spiaggia. Come in un simbolico arrivederci all’anno prossimo, gli aquilonisti presenti per la prima volta a San Vito Lo Capo, hanno voluto così omaggiare il caloroso pubblico variopinto di un indimenticabile ed emozionante finale. Ecco le dichiarazioni di alcuni aquilonisti del Festival: “La fantasia è l’anima di ogni aquilone; in realtà sono i sogni che volano e l’ aquilone è espressione della nostra creatività. I nostri aquiloni in gruppo, fanno allegria e colore. Le forme diventano infinite, nessun limite alla fantasia”.

Grande successo hanno riscosso i laboratori di costruzione degli aquiloni che hanno avvicinato i bambini ad un hobby ecologico ed estroso. L’attività si è realizzata attraverso la consulenza di Pm Model di Sesto Fiorentino con gruppi composti da ragazzi delle classi elementari e medie, per la costruzione di semplici modelli di aquiloni. Metterli in volo ha consentito ai ragazzi di verificare quanto appreso e di condividere le loro opere con altri. Anche la Fiera del vento a cui hanno partecipato enti ed aziende stila un bilancio positivo. L’esito dei weekend conferma un afflusso notevole di visitatori. In particolar modo hanno fatto il boom gli stand con la vendita degli aquiloni. La Fiera del vento continuerà fino al 2 Giugno.

La Domenica del 31 Maggio, è stata allietata dalla cultura culinaria con la presentazione del libro “La storia presa per la Gola” e dalla degustazione dei prodotti tipici locali preparata da Peppe Giuffrè. Una pioggia passeggera ha in una prima fase creato disagi durante la presentazione del libro, ma poco dopo si è ristabilita la quiete. Molto clamore hanno suscitato gli annulli postali del Festival presso l’ufficio Postale di San Vito Lo Capo. Essi riportavano la dicitura del Festival ed immagini di aquiloni.
La conclusione con Jim Porto ed i suoi sound brasiliani: uno spettacolo esilarante, ballate avvolgenti, il palco è stato il suo habitat naturale. Al termine dello spettacolo forti raffiche di vento si sono abbattute sul Lungomare di San Vito Lo Capo. Scene da apocalisse, con oggetti che volavano, sembrava quasi che anche il vento avesse voluto dare il suo arrivederci agli aquilonisti e al pubblico.
Si è arrivati alla fine del Festival: 9 giorni intensi che caratterizzano la buona riuscita di questo nuovo appuntamento. Si raccolgono le sacche, le bandiere vengono riavvolte pronte per il prossimo impegno. Si torna verso casa e verso la vita di tutti i giorni.